Destinazioni
Primo itinerario di una settimana: natura e selvaggia nelle Incoronate. Splendide baie, panorami unici e nessuna discoteca. Facilmente raggiungibili attraversando le protette acque dei canali tra le varie isole dai porti di Zara, Murter, Sebenico, Biograd e altri, l’isola di Kornat e le sue gemme circostanti offrono un paesaggio unico nel Mediterraneo e meritano una crociera settimanale.
Kornat, scegliere, ovviamente, la costa ovest: testato e approvato con ottimi voti, speciè per il patè di pesce, il ristorante di Opat (estremità sud di Kornat), che comunque vi alleggerirà di cinquanta sacchi a testa. Tra l’altro è un bellissimo ancoraggio e una passeggiata porta sul colle che conclude la corsa dell’isola al di fuori dell’acqua. Le sette o otto baie risalendo la costa ovest sono tutte notevoli e con il solito paesaggio lunare verso est. Il ristorante di Vrulje è stato massacrato dalle critiche. Lopatica è molto carino e finalmente si trova qualcuno che cucina il montone che, come volevasi dimostrare, pascola entusiasta la brulla isola. Difficile, in ogni caso, trovare una brutta baia… ognuno si scelga quella che preferisce.
Smokfica: quest’isoletta a sud di kornat è davvero bellissima, specie l’ancoraggio a sud dell’estremità nordovest, che lascia l’impressione di essere in un lago alpino. Per la cronaca, una smokvica (pr. Smocviza), è una fighetta, inteso, ovviamente, come il frutto.
Lavsa: è uno degli scali più protetti e famosi dell’archipelago. Poco spazio e profondità all’interno per la barca che usavamo (Grand Soleil 50, che raccomandiamo per la sua velocità e comfort).
Piskera: unico marina dellarchipelago. Un po’ scrauso, ma l’area intorno è notevole:
Passaggio all’esterno. Vale certamente la pena veleggiare almeno in una direzione vicino alla costa ovest delle isole che formano l’archielago. Rocce a picco sul mare, strapiombi spettacolari, rovine antiche come perdute sulle scogliere, fari severi e acqua trasparente.
Parco nazinale di Telascica: subito a nord dell’isola di Kornat inizia l’isola Lunga (Dugi Otok), dalla quale è separata da due stretti passaggi, il più sicuro dei quali è quello più a nord (Mala Proversa) con oltre 4 metri d’acqua. La baia di Telascica è un parco nazionale indipendente e meno caro (7 euro pp), con acque protette e calme, piacevoli brezze, zone di boschi e pini, un lago (Mir) e diverse possibilità di ancoraggio. Mentre la più famosa di queste e la baia presso in lago, a ovest, che si ragginge con una breve passeggiata, a noi è piaciuta molto una piccola ma profonda insenatura circa un miglio a nordest dell’entrata, chiamata Cuska Duboca. Bisogna portare le cime a terra perché non c’è spazio per il brandeggio, ma la calma è totale, anche se la baia è orientata nel senso della bora e priva di alberi, ad indicare che con questo vento non sia una scelta sagga
Krka: il lungo estuario del fiume Krka, che inizia a Sebenico, si abbina naturalmente con l’itinerario di una settimana Kornat-Dugi Otok. Personalmente, a parte il fascino di poter navigare per ore all’interno di un lungo fiordo di bianche pareti calcaree e selvagge, ci aspettavamo qualcosa di più. Indiscusso il piacere di nuotare in acqua fredda e dolce a Skradin, che è davvero un paesino carino con raccomandate offerte culinarie, ma le cascate all’interno del carissimo parco nazionale sono a nostro giudizio un po’ sopravvalutate, ma comunque d'obbligo.

Secondo itinerario: meno selvaggio, cittadine, ristoranti, storia e discoteche
Hvar: la cittadina più famosa di tutta la costa, situata nell’amglo sudovest della lunga isola omonima, non tradisce le aspettative. La piazza sul porto, le piccole vie, le case di altri tempi e l’incessante viavai di barche e panfili ne fanno la Saint Tropez dell’Adriatico. Locali, bars e il mitico Carpe Diem per chi vuol far tardi. Ammettiamolo però, lo stile di Sant Tropez è tutta un’altra cosa. E’ fortemente consigliato di non usare il porto di Hvar né ancorare di fronte, quanto piuttosto usare il marina sull’Isola di fronte (Palmezana - ACI) e recarsi in città con il traghettino. Il marina è tranquillo, in una bellissima baia e con acque limpide. Inoltre, last but not least, proprio sopra il marina c’è il mitico ristorante ‘Meneghello’ dove davvero si mangia alla grande. Provate la specialità locale, la Gregada di Lesina, l’equivalente locale del caciucco o della bouillabaisse…
Milna: ingiustamente snobbata a causa della sua posizione in fondo a una baietta forse troppo calda, ancorare nella baietta di Milna, sull’isola di Brac, circondati da perfette case Veneziane con le finestre verdi e i blocchi di pietra al posto dei mattoni, nella quiete totale dell’ancoraggio più cittadino della zona, è una splendida esperienza. Se proprio fa caldo ancorate un paio di miglia più a ovest, proteti a sudovest in un paio di baiette. Gasolio e acqua al distributore (mancetta per avere l’acqua), Marina ACI.
Maslinica: questo piccolo villaggio insediato nell’estremità ovest dell’isola di Solta, ha una particolarità: un vero e proprio castello, restaurato di recente da un magnate tedesco (pare sia il tizio che ha inventato il roaming) e fornito di ottimo ristorante. Il villaggio è davvero carino, l’ancoraggio da tempo buono aperto a ovest e profondo sul serio.
Lastovo: è l’isola preferita dagli skipper locali, e una ragione ci sarà… il numero delle baie intorno a quest’isola è notevole, tutte belle e diverse tra di loro, inoltre l’acqua è la migliore dell’adriatico (così dicono). Purtroppo manca un bel villaggio di stile, essendo le costruzioni intorno alla costa abbastanza recenti. Nella piccola baia a nord dell’isola, la baia Zlakoplatica, il ristorante ‘Triton’, raccomandatissimo, offre ormeggio gratuito ai clienti. La baia è la più protetta dell’isola.
Mljet: personalmente è l’isola che ci è piaciuta di più dal punto di vista naturalistico. Merita un periplo completo. Per intanto segnaliamo Polace, dove ognuno potrà trovare il proprio ancoraggio preferito nel dedalo di isolette (se non avete 80 metri di catena date fondo a sinistra entrando dall’ingresso di ponente, 7 metri) e la baietta a forma di ferro di cavallo che si incastona nell’estremità ovest dell’isola. L’ingresso può apparire basso e dalle carte non si capisce, ma a centro canale di sono 3,9 metri minimo, quindi entrate tranquilli. Peccato sia esposta a ovest. All’estremità sudest di Mliet vi sono le prime spiagge di sabbia.
Scedro: totalmente selvaggia, offre due splendide baie nell’angolo sudest, circondate da ricca vegetazione e con acque cristalline. Ottima fermata lontano dalla pazza folla.
Vis: non visitata personalmente, ma ci hanno altamente raccomandato Komiza, villaggio di pescatori sulla costa ovest e l’isola di fronte, Bisevo, con le sue grotte blu a Mezupora.
Korcula: annoverata tra le più belle cittadine dell'Adriatico, non tradisce le aspettative. Solo che ci vanno davvero in tanti. Il marina è affollatissimo e soffre dell'assalto serale dei caicchi. Personalmente consigliamo una visita durante il giorno e poi passare una serata tranquilla in un ancoraggio ben protetto 6 miglia ad ovest. Se invece cercate la vita notturna, è consigliabile arrivare presto per trovare un posto protetto in marina, visto che i posti esterni sono aperti all'intenso traffico. |